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2020, RIVISTA DI STORIA E LETTERATURA RELIGIOSA ~ a. 56
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2013, La figura di Maria tra fede, ragione e sentimento
viene studiato l'approccio alla figura di Maria, e soprattuuto il tema dell'Immacolata Conczione nei predicatori seicenteschi: viene affrontato il prblema della valenza politica della Immacolata Concezione soprattutto in Spagna. In fine viene brevemente trattata la considerazione del Muratori sull'argomento
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poi confluiti nel mio libro L'Eucologia Cattolica
«Hispania Sacra», LXV/Extra I, enero-junio 2013, pp. 255-281
In the first half of the Seventeenth century the Spanish Monarchy employed massive diplomatic energies towards the Holy See in favour of the dogmatic definition of the Immaculate Conception of the Virgin. In particular, starting from the pontificates of Urban VIII and Innocent X, the article analyses the path that led to the emanation of the Papal bull "Sollicitudo omnium Ecclesiarum" (1661, under Alexander VII). In the two decades here examined it appears clear both the ductility of the indications that Philip IV gave to his extraordinary ambassadors, and the importance of the political and ecclesiological implications of the arguments used by the Habsburg Monarchy in favour of the proclamation of the dogma: the concept of orthodoxy, the role of the general council, the uniformity of liturgy, cults and devotions within the catholicity, the possibilities of intervention of the secular powers in matters of doctrine.
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poi confluiti nel libro Il Dogma Cattolico
The article intends to give a panoramic view of the recent history of mariology in gen-eral and of the marian roots of Franciscan theology. Vatican II has been, in fact, a deci-sive turning-point for the renewal of studies on the mystery of the Virgin, offering new methodological guidelines in order that it may depart from manualistic confinement and enter as an interdiscipline within the one knowledge of Catholic theology. The history of mariology has also put into light the important contribution made by the "Franciscan mariological school", which enhanced and defended the two last marian dogmas: the Immaculate Conception and the Assumption. This study proposes to demonstrate that the Franciscan Order, from the very origins of its foundation, has adopted even in our times a mariological trend, which, apart from being a fundamental part of the charism of St Francis, has also conditioned the theological process of the Church and, for this rea-son, has every right to be considered even now a living science and worthy to be stud-ied.
Mélanges de l’École française de Rome - Italie et Méditerranée modernes et contemporaines [En ligne], 126-2 | 2014, mis en ligne le 11 novembre 2014. URL : http://mefrim.revues.org/1927
From La "scuola Francescana" e l'Immacolata Concezione, Pontificia Academia Mariana Internationalis, Città del Vaticano 2005.
Devotion to Immaculate Conception in Milanese State boasts an antique origin and continuously increased during the Modern Age as shown by the different papers included in the book L’Immacolata nei rapporti tra l’Italia e la Spagna, ed. Alessandra Anselmi, Roma 2008. The present essay proposes a selection of significative worship figurative records, considering iconographical patterns promoted by Franciscans and Capuchins, the composition and features of the different confraternities dedicated to the Immaculate Conception founded in Milan during the period from the last quarter of the XVIIth and the first decades of the XVIIIth century and the relationship with the diffusion of worship through Central Europe. As the most advanced historiography had pointed out, in this particular period the Milanese State was troubled by a complex political situation connected to the crisis determined by the uncertain destiny of the succession to King of Spain Charles 2nd of Hapsburg. Among the different reactions, it is possible to notice a renewed devotion to the Virgin Mary, evoked in the same phase, on an international scale, during crucial events which involved many European states, and the Hapsburg dominions especially: the Wien liberation from the Turks in 1683 with the Austrian-Polish victory of Kahlenberg, and the subsequently crusade against the Ottoman Empire from 1684 to 1687. All this happened during the papacy of Innocenzo XI Odescalchi from Como, Milanese State.
2020
La chiesa piacentina dell’Immacolata, consacrata il 31 agosto del 1681, fu eretta insieme all’annesso convento per volere di Ranuccio II Farnese, come ringraziamento per la guarigione della sua terza moglie Maria d’Este. Della sfarzosa decorazione pittorica e scultorea del suo interno nulla è sopravvissuto a causa dell’incuria, ma un inedito manoscritto, una Succinta Spiegatione, ne permette una puntuale ricostruzione. Autore dell’opera è il gesuita Domenico Gamberti, già al servizio degli Este in qualità di iconologo, ed estensore, anche in questo caso, di un complesso programma iconografico incentrato sul tema dell’Immacolata. La descrizione del decoro, fatto di eroine bibliche, profeti ed emblemi concettosi, diventa pretesto per un’apologia del mistero mariano e si inserisce nelle accese e plurisecolari battaglie teologiche sul dogma della Concezione. Chiarita anche la paternità del progetto architettonico – finora assegnato a Domenico Valmagini, ma da ricondursi al celebre Gian Giacomo Monti –, il contributo restituisce gli apparati effimeri realizzati su iniziativa ducale per la solenne cerimonia con cui le Benedettine fecero il loro ingresso nel monastero. Con il nuovo «Tempio Verginale» si inaugurava così un nuovo itinerario processionale, consegnando alla città non solo una chiara testimonianza della magnificenza dei Serenissimi fondatori, ma anche una delle più grandiose e finora ignote glorificazioni del mistero della Concezione in area padana.
1° ed. on-line sul sito www.theorein.it (2003) reg. il 27.10.2004 ai sensi dell’art. 1 D.Lgs.Lgt. 31.8.1945; 2° ed. a stampa su Marianum –Ephemerides Mariologiae LXVI (2004), 623-658; 3°ed. nel forum www.latheotokos.it dell’I.S.S.R. San Luca di Catania (2009).
Scultura lignea e indirizzi di culto nel Cusio. in "La scultura lignea fra '600 e '700 nelle valli alpine e prealpine tra Piemonte e Lombardia", Associzione Cusius 2008.
2015, I Quaderni del Museo Bernareggi
2010
I dipinti del XVI secolo della chiesa di San Nicola di Bari a Colli di Monte Bove sono oggetto del presente studio, ove è analizzato il contesto politico e culturale in cui sono stati realizzati. Sono esaminati i dipinti rintracciandone le fonti letterarie ed iconografiche, fornendone descrizioni accurate ed illustrando il programma iconografico della decorazione pervenutaci. È inoltre analizzato lo stile degli artisti che hanno realizzato i dipinti, individuandone le affinità stilistiche con altre opere presenti all'interno e all'esterno del ducato di Tagliacozzo. Partendo dalla Madonna del Rosario (Michela Ramadori, La Madonna del Rosario di Colli di Montebove: ringraziamento per la vittoria nella battaglia di Lepanto, in "il foglio di Lumen", 25, dicembre 2009, pp. 2-6), per la prima volta sono individuati cronologia, artisti e fonti dei dipinti dell'intera decorazione pervenuta della chiesa di San Nicola a Colli di Monte Bove.
L’inedita tavola è attribuibile per ragioni di stile a Juan de Borgoña nel momento di maggiore adesione alla cultura prospettica di Urbino. L’iconografia non è di immediata identificazione. La scritta riportata su uno dei libri aperti permette, tuttavia, di stabilire che il tema trattato è quello dell’immacolatezza della Vergine. La decifrazione della gestualità dei personaggi rappresentati riporta al contesto storico delle dispute sul concetto teologico dell’Immacolata Concezione tra domenicani e francescani alla fine del XV secolo. L’ambito di provenienza dell’opera pone al centro il ruolo del francescano Ximenez Cisneros, arcivescovo di Toledo e fondatore dell’Università di Alcalà nel 1508.
2014, POLITICA E RELIGIONE
The essay analyzes the doctrine of the Immaculate Conception by stressing its peculiar character, which is based on a strong emotional experience and perception of the Marian cult rather than on a rational interpretation of the Holy Scriptures. After presenting an overview of the iconography of the Immaculate Conception from the 15th- to the 18th- century, the essay discusses the possible relationship existing between the most famous modern apparitions of the Virgin Mary (Paris 1830, Lourdes 1858) and the design of the European flag, which was conceived in the 1950s.
2008, «Dimensioni e problemi della ricerca storica», 2/2008, pp. 39-57.
2019, Kion: Terni
Nel 1877, a Gietrzwałd, in Warmia, accaddero eventi religiosi straordinari. Dal 27 giugno al 16 settembre, due ragazze, Justyna Szafryńska e Barbara Samulowska, vissero esperienze mistiche consistenti nel vedere e ascoltare una donna identificata come Maria che disse loro di essere l'Immacolata Concezione. Durante le apparizioni private, i veggenti tennero una serie di conversazioni con quella che definivano la Bella Signora. Gli argomenti delle conversazioni vertevano su una vasta gamma di questioni umane, temporali, importanti per la vita degli abitanti di Gietrzwałd e dei dintorni. Il messaggio principale era quello di mostrare ai veggenti, e attraverso loro agli altri fedeli, l'identità della donna che si rivelava, appunto, come la Beata Vergine Maria Immacolata Concezione e i Suoi messaggi, in primis l’invito a pregare il rosario. “Prega il rosario!”, “ Sarò sempre con te!”: ecco le esortazioni rivolte dalla Vergine ai veggenti che rivelarono agli altri il messaggio ascoltato. I veggenti furono sottoposti a test medici e psicologici. Dalle visite specialistiche furono escluse forme patologiche sia fisiche che mentali, il che consentì loro di intraprendere ricerche sul contenuto dei messaggi che avevano trasmesso. I contenuti dei messaggi furono trascritti ed esaminati teologicamente. Nessun errore dottrinale emerse dal loro esame. La documentazione è depositata negli Archivi dell'Arcidiocesi di Warmia a Olsztyn (Polonia). Negli anni seguenti, il tema delle apparizioni a Gietrzwałd fu ulteriormente discusso nel campo della ricerca storica e teologica. Dopo cento anni dalle apparizioni, nel 1977, il vescovo di Warmia, Józef Drzazga, emanò un decreto che approvava il culto delle apparizioni della Madonna a Gietrzwałd. La Beata Vergine Maria Immacolata Concezione manifestatasi in questo piccolo paese della Polonia settentrionale si chiama Signora di Gietrzwałd. Gli eventi di Gietrzwałd del 1877 si inseriscono nel contesto storico della vita degli abitanti della Warmia. La Warmia è una terra nella parte nord-orientale della Polonia, costituita dalle tre diocesi di Elbląg. Ełk ed Olsztyn. Gietrzwałd è un villaggio situato in Warmia, non lontano da Olsztyn. All'epoca in cui si svolgevano le apparizioni mariane, la regione apparteneva allo stato prussiano. L'autorità amministrativa era esercitata da Otto von Bismarck - il "cancelliere di ferro" che impose la cultura germanica al popolo warmiano. La Kulturkampf era dunque un programma politico che aveva come fine la germanizzazione della popolazione polacca, nonché la realizzazione di una totale dipendenza della Chiesa dallo Stato. Inoltre uno dei suoi aspetti principali era quello di eliminare il cattolicesimo, sostituendolo con la religione protestante. In tali circostanze, gli eventi straordinari di Gietrzwałd fecero parte del contesto di difesa dell'identità dei cattolici polacchi. Gli storici ritengono che abbiano costituito una fonte d'ispirazione per prendere iniziative legate allo sviluppo della lingua polacca e della cultura polacca. Oggigiorno, ci sono motivi per cui gli eventi di Gietrzwałd del 1877 devono essere letti in chiave profetica - come un messaggio indirizzato al mondo. Gietrzwałd - essendo un luogo di apparizioni mariane - si sviluppa intorno al santuario nella Basilica della Natività della Beata Vergine Maria. Sono innanzitutto i pellegrini delle zone di Warmia, Mazury, Powiśle e Mazowsze che arrivano al santuario mariano di Gietrzwałd. Tuttavia da un po’ di tempo il santuario sta assumendo anche un carattere nazionale, anzi non mancano sia gruppi interi che singoli pellegrini venuti dall’estero. L’interpretazione teologica degli eventi del 1877 avvenuti a Gietrzwałd, che portano il messaggio dell’Immacolata, conduce a formulare sia la questione fondamentale che gli specifici argomenti, facendo riferimento ad un "ethos ecclesiale". Prima di tutto il messaggio mariano di Gietrzwałd contiene un messaggio sulla profonda ed autentica formazione dei cristiani come membri attivi della Chiesa. Esso ha fondamentalmente un carattere cristocentrico. L'aspetto mariano ha invece come obiettivo di indicare i principali compiti ecclesiali da intraprendere nella vita cristiana dei fedeli, cioè la continuazione della missione salvifica di Gesù Cristo nella storia umana. L’annuncio di Gietrzwałd contiene le indicazioni su "come" organizzare lo spazio secolare della vita personale e sociale secondo i principi del Vangelo. Solleva anche alcune questioni circa le pratiche religiose e di culto, la preghiera, l'uso dei sacramenti, le organizzazioni spaziali liturgiche e religiose, le questioni di organizzazione relative ai rapporti familiari nelle comunità, per arrivare ad affrontare il problema delle dipendenze (in particolare da alcool), la prassi morale, la responsabilità personale e concreta per gli affari della Chiesa e per la salvezza degli altri. Il messaggio di Gietrzwałd appare in piena sintonia con i messaggi mariani trasmessi altrove nel mondo, sottolineando la necessità della preghiera e in modo particolare del rosario, nonché della prassi espressa nella responsabilità del fedele di conformare la vita temporale ai principi del Vangelo. Si distingue per l’argomento dell'"ethos ecclesiastico", che è caratterizzato dalla dinamica dell'ecclesiologia. Questo messaggio diventa più chiaro se esaminato in una prospettiva storica, includendo anche lo sviluppo del santuario, il culto della Signora di Gietrzwałd e la relativa riflessione teologica.
Lo scopo della nostra tesi è di collocare la cooperazione salvifica della Beata Vergine Maria nell’ampio contesto dell’antropologia teologica. Con ciò intendiamo effettuare un ulteriore approfondimento in chiave antropologica dello stesso ruolo della Madre di Dio e verificare che la cooperazione di Maria è, dicendolo con il linguaggio del Concilio di Calcedonia, inconfusa e indivisa con l’opera salvifica di Dio e con l’unica mediazione salvifica di Gesù Cristo. L’oggetto della nostra ricerca è, quindi, studiare che cosa si possa dire – e anche che cosa non si possa dire – sulla cooperazione di Maria alla salvezza a partire dal considerare la cooperazione della creatura salvata alla salvezza (una visione della cooperazione di Maria in chiave antropologica). E viceversa, vedere anche in quale modo questo discorso possa arricchire la teologia della cooperazione salvifica dell’uomo salvato (una visione della cooperazione della creatura salvata in chiave mariologica). L’originalità di questo lavoro si trova in un approccio antropologico alla cooperazione della Beata Vergine Maria alla salvezza, cioè in una visione integrata che deriva dal nostro modo di impostare insieme l’antropologia teologica e la mariologia e di leggere reciprocamente la cooperazione salvifica da parte dell’umanità salvata e la cooperazione da parte della Madre di Dio.
2016, Giornale di Storia
2017, "Studi Piemontesi", XLVI, 2, 2017, pp. 507, 518
The fresco by Giovanni Martino Spanzotti in Rivarolo Canavese and the doctrine of the Immaculate Conception This essay analyze the fresco by Giovanni Martino Spanzotti depicting the Adoration of the Child with Saints Bishops in Rivarolo Canavese, A recent restoration has allowed the clarification of numerous historical and artistic uncertainties, beginning with the identity of the holy bishops. However, the latent meaning of the fresco remains uncertain due to the heterogeneity of the characters taking part in the scene. The essay argues that the subject of the fresco – that was painted a few years after Pope Sixtus IV instituted the feast of the Immaculate Conception in the midst of a fierce dispute between Maculists and Immaculists - can also be understood as a representation of the Fathers of the Church Dispute over the Immaculate Conception, an iconography that will spread in Italian painting some decades later.
2018, Ricerche di Storia Sociale e Religiosa
2015, "Romagna Arte e Storia", 103
"About the archbishop Rinaldo Graziani OFM and the iconography of the Immaculate Conception in Romagna. A patron for the two Zaganelli, between disputes and reforms of his time". The contribute delineates the figure of the franciscan theologian Rinaldo Graziani (Archbishop of Ragusa, now Dubrovnik) as the promoter of heated debate regarding Immaculate Conception in Romagna, widespread through many altarpieces. Infact the most ancient altarpiece, painted by Francesco and Bernardino Zaganelli, shows the high mystical content within the pages of the first books printed dear to the order. Graziani was elected general minister under Pope Julius II, a spiritual reformer close to the well-known Cardinal Grimani. This can justify the preference of Order for Cotignola' s artists as well as certain nordic peculiarities of theirs. Il contributo delinea la figura del teologo francescano Rinaldo Graziani (Arcivescovo di Ragusa, l'attuale Dubrovnik) quale promotore dell'acceso dibattito immacolista in Romagna, diffuso attraverso le pale d'altare. Ne emerge che la più antica pala, di Francesco e Bernardino Zaganelli, trova spiegazione dell'alto contenuto mistico fra le pagine dei primi libri a stampa cari all'Ordine. Il Graziani, eletto ministro generale sotto il pontificato di Giulio II, riformista spiritualmente vicino al noto cardinale veneziano Domenico Grimani, può giustificare anche la preferenza dell'Ordine per i pittori di Cotignola e certe loro peculiarità di matrice nordica.
Giulio Romano is the most important and most gifted of all Raphael’s pupils. His powerful personality emerged when, very young and still in Raphael’s atelier, he started working in his first independent paintings, as it is shown in this Madonna della Gatta (presently in the Capodimonte National Gallery in Naples), started probably during Raphael’s lifetime (died 1520), but finished some two or three years later. The painting portrays the Virgin Mary, the Child Jesus, little St. John the Baptist, St. Anne and St. Joseph. This long essay goes through the iconographical history of each of the five holy persons, to show how they came to gather together to form this extremely popular group improperly called “holy family”. Leonardo was the first to assembly four of the five persons, without St. Joseph, and he is the true inventor of this very fortunate iconography, depicted in the Burlington Cartoon of the London National Gallery. Raphael had a strong predilection for this composition, to which he devoted some of his greatest masterpieces. Giulio’s painting is nevertheless very original and full of unresolved problems, and this essays is an attempt to solve at least some of them. Particular attention has been focused on the cat that gives the name to the painting, a female cat that has deep symbolic meanings as yet not fully explained. A comparison with the Madonna del Gatto by Federico Barocci in the National Gallery is very interesting to gain deeper understanding of both paintings.
2019, MARIA, CORREDENTRICE DEL GENERE UMANO
Dossier about new dogmatical declaration for the Blessed Virgin Mary as Co-Redemptorist for all mankind
2008
Da "Lo scotismo nel mezzogiorno d'Italia". Atti del Congresso Internazionale in occasione del VII Centenario della morte del beato Giovanni Duns Scoto (Bitonto 25-28 marzo 2008)
Oltre a presentare una mia ricerca in corso, sviluppando un discorso già avviato in un precedente articolo, vorrei in questo intervento provare a evidenziare un’esigenza che mi sembra essere condivisa negli ultimi anni da diversi colleghi ma che forse merita di essere dichiarata in maniera maggiormente esplicita: quella cioè di affrontare in maniera più sistematica di quanto finora sia stato fatto il periodo della storia dell’inquisizione romana immediatamente successivo alla sua riapertura dopo la duplice soppressione dell’età rivoluzionaria e napoleonica.
2013, Opere d'arte nelle chiese francescane. Conservazione, restauro e musealizzazione, a cura di M. C. Di Natale, Quaderni dell'Osservatorio per le Arti Decorative Maria Accàscina, collana diretta da M.C. Di Natale, n. 4, Bagheria, Plumelia Edizioni, pp. 48-66.
Il saggio esamina le sculture e gli intagli lignei conservati nelle chiese francescane della Madonie, centri della parte settentrionale della Sicilia. Sono opere realizzate dal XVI al XIX secolo da vari scultori come Frate Umile da Petralia Soprana, Frate Innocenzo da Petralia Sottana, Frate Benedetto da Petralia Sottana, Frate Ludovico da Calascibetta, Filippo Quattrocchi e Gaspare Castelli. Si tratta perlopiù di custodie lignee, di Crocifissi e di sculture raffiguranti santi legati all'ordine francescano