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by Alma Poloni
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In recent years, the period between ca. 1280 and 1330 has attracted a growing interest among scholars who study Italian communes. As regards in particular the greatest popular communes, a specific attention to institutional dynamics has allowed to develop a complex model to explain the transformations of the late thirteenth and early fourteenth centuries. However, there remain some difficulties in understanding fully the nature of the political conflicts that marked that phase. Popolani and magnati, guelphs and ghibellines, popolo grasso and popolo minuto, bianchi and neri: urban communities were traversed by multiple and overlapping lines of fracture, in a process of decomposition and recomposition of political identities in which horizontal “class” solidarities, family solidarities, conflicts of interest, clientelist logics and ideological claims acted simultaneously. The article puts forward the idea that a better understanding of these conflicts, of their protagonists – groups, families, individuals – and their political and discursive strategies would improve our ability to read the institutional evolution of the popular communes between the end of the thirteenth and the beginning of the fourteenth centuries.
2011, Annali Di Storia Di Firenze
Nella tradizione storiografica le ricerche sui radicali mutamenti politico-istituzionali che interessarono le città comunali italiane nel Duecento, e che si manifestarono soprattutto nell'affermazione dei movimenti di Popolo, e quelle sul ruolo centrale svolto dai mercanti italiani nella rivoluzione commerciale duecentesca sono per lo più procedute parallelamente, senza incontrarsi. Eppure i protagonisti dei due fenomeni, la "rivoluzione politica" del Popolo e la rivoluzione commerciale duecentesca, sono gli stessi. Questo libro è il tentativo, applicato a un case study specifico, la città di Lucca, di integrare le due prospettive. Esso è cioè uno studio sul cambiamento sociale che caratterizzò il Duecento lucchese, del quale furono parte il cambiamento economico e il cambiamento politico, la rivoluzione commerciale della seta e la rivoluzione politica del Popolo, e anche il mutamento delle strategie di affermazione individuale e familiare e dei canali di mobilità sociale. I diversi cambiamenti sono analizzati nel loro complesso intrecciarsi e nel loro imperfetto sovrapporsi, come elementi di un unico processo di trasformazione del tessuto sociale cittadino. Ricollocate nel contesto delle loro interazioni, sia l'espansione economica duecentesca che l'evoluzione politico-istituzionale sono apparse in una luce in parte nuova. Il diverso punto di vista, cioè, ha consentito di giungere ad alcuni risultati inediti tanto sulla storia dell'industria e del commercio di Lucca quanto sulle vicende del Popolo nella città toscana.
2010, La mobilità sociale nel Medioevo., a cura di Sandro Carocci
This article takes it start from a number of synthetic hypotheses that have been proposed in recent years (by Cammarosano, Poloni) on the situation of social mobility in Communal Italy and its connexion with the evolution of political institutions, that were themselves influenced by the output of the conflicts going on in the various cities. These hypotheses are validated at the light of some new data recently discovered by the field of economic history (Malanima, Epstein) and of some theoretical models elaborated for later periods. The picture emerging suggests a new periodization, interrupted with the opening of the XV century, with an alternation of two distinct phases: first a phase of expansion, characterized by an active but not exacerbated competition among entrepreneurs, by a growing upwards social mobility, and by a smaller investment into politics; then a phase of contraction and closure, due to the attainment of a first limit of the economic system of Italian cities, when competition becomes stronger and more exclusive, social mobility slows down and virtually stops, and there is an increasing investment into politics, intensifying competitions, conflicts and related defeats and failures. It is mostly in this second phase that politics becomes an important factor in selecting individual and family fortunes, and there is thus an intensification of reflexions on this issue.
2013
La discussione sul volume pubblicato nel 2010 dalla studiosa americana, dedicato ai rapporti fra sistema giudiziario e organi di governo nella vita politica bolognese di età comunale, si allarga alla riflessione sugli attuali orientamenti della storiografia in merito al grande tema delle dinamiche politiche e sociali del comune di popolo
Uomini d’affari e mobilità sociale in Italia tra metà Trecento e primo Cinquecento, «ASI», CLXXV, 2017, pp. 129-150.
2010, Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine
The six years in which Florence was under the dominion of the Ghibellines (1260-–1266) are surprisingly devoid of written records. Later chroniclers paint a picture of a dispirited Florence whose 'Popolo' had lost all representation and freedom, but recent historiographical acquisitions (Diacciati, Canaccini) and a fresh look at some of the classics on Florentine municipal history (Davidsohn, Salvemini, Ottokar) seem to indicate that 'Popolo' were not in fact excluded from city governance at this time. Instead, it appears that the institutional configuration in place (the 'Anzianato'), linked to an intransigent opposition to the 'partes', was replaced by another (the 'Arti'), more inclined to dialogue with the city’s nobility.
«Bullettino Senese di Storia Patria», CXX (2013), pp. 98-133.
The article is an overview on the relationship between the urban guilds and the popular governments in 13th and 14th c. Siena, mostly seen through the three main civic statutes of 1262, 1309-10 and 1337-39. It offers an up-to-date and revised point of view on medieval guilds in Siena and their role in urban politics. Besides the traditional interpretation of the economic and political weakness of the local guilds and the undeniable coercion exercised by the middleclass merchants regime during the 13th c., the paper aims to encourage new researches on Sienese guilds and workers in the Middle Ages. The inventory of available data and sources offered in these pages will be an essential starting point.
La ricerca che presento, condotta nel quadro di una borsa post-dottorato attribuita dal Dipartimento e dal Laboratorio di Storia dell’Università di Avignone, si propone di tracciare un quadro dei circuiti di spostamento seguiti dai miniatori, dai manoscritti miniati e dai loro possessori nell’area geografica compresa fra la Provenza, la Linguadoca, la Catalogna e l’Italia del Nord nel XIV secolo. Lo spoglio sistematico delle collezioni di numerose biblioteche pubbliche e private in Francia, in Italia e in Germania, mi ha permesso di ritrovare dei nuovi testimoni del lavoro degli ateliers attivi in Francia meridionale nel XIV secolo. Questi lussuosi esemplari sono testimonianza di un attivo mercato librario e anche di scambi economici, culturali e sociali fra gli uomini, della circolazione di mode e modelli nel XIV secolo attraverso il territorio geografico che si estende dall’Italia del Nord alla Catalogna. Queste scoperte contribuiscono ad evidenziare un variegato fenomeno di osmosi sociale, culturale, artistica e istituzionale nell’insieme delle regioni del Midi della Francia; fenomeno favorito ed incentivato dai circuiti di pellegrinaggio, dalla mobilità degli studenti e dei professori delle università, dallo spostamento attraverso il territorio dei funzionari e dei giuristi che costituivano il personale della Curia papale. Tra i molteplici temi da sviluppare saranno privilegiati l’esame degli effetti determinati in ambito librario e culturale da questi spostamenti e la riflessione sulle problematiche relative alla definizione della cultura mediterranea ed alla circolazione entro questo bacino di artisti, opere, schemi sociali e istituzionali.
2015, «Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge (MEFRM)», 127 - 1
The intervention of Italian comuni in grain supply in the 13th and 14th centuries is a central theme in economic history, when studying the effects of late medieval crisis in Italy. Scholars have recently reopened the debate about these medieval policies, thanks to a new interpretation of the role played by famine and economic crisis during the the 14th century. Some relevant topics of the debate are here described and, furthermore some case-studies such as Pisa and Orvieto, reported. These two cities, which up to now have not been taken into great consideration, give evidence for a new interpretation of the matter. Moreover, some research suggestions, namely the relationship between the policies of the cities and three economic themes: famine, the activity of the Florentine super-companies and other merchants, and the growth of public debt in the 14th century are, finally proposed.
Il governo di Popolo a Orvieto attraverso i primi registri delle riformagioni
A partire dall'analisi dell'inedita documentazione conservata presso l'Archivio di Stato di Bologna relativamente ai contratti stipulati tra comune e privati, la tesi intraprende un’indagine relativa alle forme di distribuzione delle risorse messe a disposizione dalle istituzioni comunali mediante appalti e locazioni a partire dalla fase del governo popolare e alle metodologie di controllo delle stesse attraverso la documentazione. Particolare attenzione è dedicata al rapporto di scambio intercorrente tra l’istituzione comunale e i suoi referenti privati e ai vantaggi derivanti per entrambe le parti da tale rapporto: vantaggi in termini di guadagno economico e di ascesa sociale per i privati che prendevano in gestione le risorse del comune, liquidità indispensabile per finanziare le uscite crescenti per l’istituzione comunale. Obiettivo principale di questo contributo è dunque in primo luogo quello di definire chi fossero coloro che nella seconda metà del XIII secolo trassero vantaggi dalle necessità economiche e amministrativo-gestionali del comune di Bologna, tanto a livello individuale quanto a livello di gruppi sociali.
2013, Signorie cittadine nell’Italia comunale, a cura di J.-C- Maire Vigueur
2018
Atti del XV Convegno di San Miniato, 22-24 settembre 2016
Cavalieri, cittadini e comune consolare, in I comuni di Jean-Claude Maire Vigueur. Percorsi storiografici, a cura di M.T. Caciorgna, S. Carocci, A. Zorzi, Roma, Viella, 2014, pp. 157-176.
Sempre di più le nostre società sperimentano un blocco, persino drammatico, dei canali e delle speranze di mobilità. Tanto più allo storico il problema dei successi e dei fallimenti nelle ascese sociali appare un mezzo importante per capire la tonalità di un’epoca, la temperatura della sua vita sociale. La « congiuntura del 1300 » (l’argomento della inchiesta collettiva in cui questo incontro si inserisce) è stata anche una congiuntura di irrigidimento sociale? E poi, più in generale, cosa sappiamo della mobilità sociale nel medioevo? Il volume mostra quanto sia complesso rispondere a questi interrogativi. Il problema della mobilità sociale è restato quasi sempre ai margini della ricerca sul medioevo. I contributi rappresentano un primo, importante momento di riflessione sui caratteri e il ritmo del ricambio sociale nel XIII-XIV secolo, e più in generale in età medievale. Elaborano e applicano, talora per la prima volta, metodi d’indagine e tecniche di ricerca per colmare il grave ritardo degli studi. Constatano come le nuove concezioni dello spazio e del movimento sociale sviluppate nell’ultimo trentennio da antropologi e sociologi obblighino a moltiplicare i campi di analisi e rendano complesso collegare la mobilità sociale alla congiuntura economica.
2012, Il bene comune: forme di governo e gerarchie sociali nel Basso medioevo. Atti del XLVIII Convegno storico internazionale (Todi, 9-12 ottobre 2011), Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto medioevo, Spoleto
Il rapporto fra Firenze e Pistoia alla fine del Duecento fu un rapporto profondo e complesso, che trovò diretta eco nella vita e nelle opere di Dante. Il contributo intende analizzare, dal punto di vista pistoiese, i principali ambiti di interazione (sociali e familiari, economici, istituzionali) fra i due contesti cittadini negli anni della cosiddetta "vita politica" di Dante, evidenziando le reciproche influenze e l'impatto che esse ebbero sulle vicende di entrambe al di là della celebre "trasmissione" del conflitto di fazione fra bianchi e neri. The relationship between Florence and Pistoia at the end of the Thirteenth century was a deep and complex one, and it had a direct impact on the life and the works of Dante. The paper tries to analyse, from the perspective of Pistoia, the main connections (at social, familiar, economic and institutional level) between the two urban contexts during the so-called "political life" of Dante. It also underlines the mutual influences and the impact that they had on the events of both cities beyond the well-known "transmission" of the factional conflict between the whites and the blacks.
A partire dall'età di Azzone Visconti, e dunque dagli anni '30 del Trecento, nella gran parte delle città lombarde il Popolo cessò di costituire la base dell'ordinamento politico locale. Il saggio intende mostrare come questo processo sia strettamente correlato alla diffusione delle fazioni come ordinario strumento di governo delle periferie: fatto comprensibile però solo a partire dalla considerazione del carattere "largo", "popolare", delle fazioni stesse.
2013, Notariato e medievistica. Per i cento anni di stud e ricerchei di diplomatica comunale di Pietro Torelli
Indice 1. Il progresso, nonostante tutto 2. Una ruina. L'economia al tempo dei tiranni 3. Continuità politica e continuità economica 4. Il modo di stare in scena. Attori economici e spazi politici 5. Aristocrazia senza tradimento della borghesia. Forme politiche e dinamiche economiche prima e dopo la “grande crisi”
«Reti Medievali Rivista», IV/2 (2003), pp. 1-20