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2012
Clausewitz è celeberrimo per la sua opera Vom Kriege (Della Guerra), unanimemente considerato uno dei classici imprescindibili dell'arte militare, ma pochi sanno che il Vom Kriege raccoglie solo i primi tre volumi dei lavori incompiuti del generale prussiano (Hinterlassene Werke über Krieg und Kriegführung), gli altri, secondo il principio, caro all'autore, che gli historische Beispiele machen Alles klar (gli esempi storici rendono tutto chiaro), essendone il complemento ed il sussidio. Infatti, nei volumi successivi, il riferimento corre continuamente alle enunciazioni dei primi tre volumi, per dimostrarne la validità e discutere i rischi della mancata applicazione dei princìpi, talvolta per emendarli, migliorarli ed adattarli alle situazioni specifiche, senza in ogni caso mai discostarsene. Questa opera, il primo dei restanti volumi, il quarto in generale, dunque non è solo il resoconto talvolta impietoso degli accadimenti militari e politici, ma una dettagliata ed acuta analisi dei processi decisionali e delle opzioni tattiche, degli errori e delle scelte corrette di entrambi i contendenti della prima Campagna d'Italia (1796-97). È anche un riconoscimento, spesso intriso di spunti polemici e malcelato odio, delle capacità del giovane generale Bonaparte, che al suo primo comando indipendente, trasformò un esercito di straccioni, indisciplinati e demotivati, privi di vestiario, vettovaglie e armamento, in un formidabile strumento di guerra, che non solo inflisse continue e ripetute sconfitte a due eserciti alleati, ma impose trattati di pace - qui riprodotti - con pesanti condizioni in termini economici, politici e territoriali a tutti gli altri stati italiani, cancellandone persino uno dalla mappa geografica. Nomi come Montenotte, Millesimo, Dego, Lodi, Lonato, Castiglione, Rovereto, Bassano, La Favorita, San Giorgio, Arcole, Rivoli, Mantova, non furono altro che le principali tappe di una delle campagne più decisive della storia e sancirono il mito di Napoleone come generale abilissimo, fortunato ed invincibile e l'inizio della sua parabola stupefacente, mossa da un'ambizione senza più limiti che portò guerra e distruzione, ma anche il fuoco inestinguibile dei valori rivoluzionari, in tutta l'Europa nel corso dei successivi vent'anni. In appendice, ad opera del curatore, una esaustiva cronologia, dieci ordini di battaglia, un dizionario dei principali protagonisti della campagna, una raccolta di trattati e armistizi, una corposa bibliografia.
Venezia contro Napoleone, 1796-97 morte di una repubblica
Venezia contro Napoleone, 1796-97 morte di una repubblica: introduzione2019 •
Il biennio 1796-97 ricostruito come mai è stato tentato finora: al di fuori di qualunque visione di parte, come e perché la repubblica Serenissima è finita nell’occhio del ciclone dei grandi conflitti euro-mondiali. Verità certe e lezioni utili oggi per noi, che occupiamo la medesima posizione geografica e siamo eredi della sua vicenda millenaria. Perché la geopolitica non è uno strano gioco di società bensì la strumento necessario per analizzare i fatti e compiere scelte consapevoli partendo dalla realtà geografica e storica. Esistono delle costanti di lungo periodo, infatti, indispensabili da conoscere per poter agire. Le stesse dominate dai grandi statisti veneziani dal Duecento al Quattrocento per costruire un impero e delle quali i discendenti nel Settecento, invece, sono rimasti vittime. The period 1796-97 reconstructed as never before has been attempted: outside of any partisan vision, how and why the Serenissima republic ended up in the eye of the storm of the great Euro-world conflicts. Certain truths and useful lessons for us today, which occupy the same geographical position and are heirs to his thousand-year history. Because geopolitics is not a strange game of society but the necessary tool to analyze the facts and make informed choices starting from the geographical and historical reality. There are long-term constants, in fact, indispensable to know in order to act. The same dominated by the great Venetian statesmen from the thirteenth to the fifteenth century to build an empire and of which the descendants in the eighteenth century, however, remained victims.
Tesi di laurea
Tesi di laurea in Discipline storico-politologiche avanzate. "GUERRA, STRATEGIA, CULTURA. DALLE SMALL WARS AI GIORNI NOSTRI"2020 •
Lo scopo di questi tesi è quello di mostrare il legame esistente tra la guerra, la strategia e la cultura. Si vuole pertanto teorizzare sulla guerra partendo dalla sua concezione e dalla sua applicazione poi materiale (la strategia) e dal rapporto che si instaura tra questa, la cultura e la guerra. Pertanto la guerra (e la strategia) sono da intendersi come un modello culturale come “un fenomeno politico-sociale, non tecnico-materiale. Le caratteristiche delle guerre variano a seconda dell'organizzazione delle società, del tipo di tecnologie disponibili e delle culture strategiche. In questo discorso pertanto rientrerà anche una digressione sulle culture strategiche, quel campo di applicazione in cui guerra e cultura si fondono e danno luogo alla visione attraverso cui una determinata società, o un Paese, legge i conflitti e le minacce future e si organizza per saper rispondere loro efficacemente. Il loro studio ci permetterà di analizzare come l'interconnessione di guerra, strategia e cultura abbia influito sullo sviluppo degli apparati militari, sulle vittorie (o sconfitte) di molti Paesi e sul plasmare buona parte dell'attuale situazione presente a livello regionale, transnazionale e mondiale. Nell'elaborato, dopo un'introduzione atta a porre dei paletti concettuali attraverso al definizione e la genesi delle proposizioni cardine di questo testo, si analizzerà un momento nel quale, sporadicamente, si sono scritte riflessioni circa l'interconnessione tra culture belliche differenti e come avere ragione degli opponenti. Da tale periodo si passerà al presente, notandone i parallelismi e analizzando in quali contesti e situazioni si possa parlare oggi di un "approccio culturologico ai conflitti".
Memorie Accademia delle Scienze di Torino. Classe di scienze morali, storiche e filologiche
La geopolitica tedesca e il tramonto dell'asse Roma-Berlino2017 •
In spring 1944 Karl Haushofer drafted a manuscript entitled «Italien als wehrpolitisches Führungsproblem» (Italy as a problem of political and military leadership). It was the first and only analysis of the Italian military situation and the ending of the Axis made by German geopolitics during the war. Between digressions on the features of the Italian landscape and reconstructions of military campaigns from the battle of Fornovo to Napoleonic Wars and the Risorgimento, Haushofer dealt with the most thorny issues at stake, such as the Italian betrayal and German strategic opportunities in the occupied country. Eventually, the Nazi censors did not permit publication, and the manuscript remained buried in the archives of the German Ministry of foreign affairs. This so far unpublished work of Haushofer is here translated in Italian and commented, offering an unusual view on the attitude of German geopolitics towards both Italy and Fascism.
The history of the campaigns of the Napoleonic Kingdom of Italy mainly has been reconstructed through the analysis of the memoirs and the ministerial documentation. However, we believe that another kind of documents can be used for the purpose: the institutional records of the military commanders. For this reason we wanted to enlighten the first institutional approach of the Kingdom of Italy to the military history. Thus, we studied the introduction of an institution on the model of the French Dépôt de la Guerre in the Kingdom. We analysed the troubled path of the birth of this office of topographical and historical nature, and we have shown the relationship between this military structure and the historical Journals, a type of source that represents the Italian commanders' point of view on the Napoleonic campaigns. In the second part of the work we analysed the historical Journals conserved in the Italian archive, in order to make the documentation more accessible to the future researchers. In our opinion, this kind of document can give a useful integration to the knowledge of the Kingdom's campaign. Finally, we also emphasized the propagandistic use that some Italian generals had made of the historical memory developed in this institution by their personal preparation of the Journals, for their own personal gain (above all, the general Domenico Pino).
Since the meltdown of the Soviet Union and its imperial system in the final turn of the XX Century many voices have been raised indicating an incoming change in the nature of war. One branch of the debate was constituted by the reflections about the supposed «revolution in military affairs» promoted by the marvelous technological leap occurred in the intelligence systems, stand-off weapons, and in the command and control chain. On the other hand, the return of civil strife and ethnic conflict on the European landscape, after the tragic failure of the Yugoslavian state as well as in other areas of the world, have drawn new attention on old concepts like «irregular warfare» or «insurgency» and spurred many authors, like Mary Kaldor and Martin Van Creveld, in declaring the impending obsolescence of war in the traditional sense, and inducing others in defining the new concept of «fourth generation warfare». In all the cases these analysis have been supported by a parallel devaluation of Carl von Clausewitz’s classical thinking about the nature of war. In this article the author makes a review of the fortunes of concepts like «guerrilla warfare» from the Napoleonic age to the present, stressing the continuing relevance, even in our chaotic times, of Clausewitz’s analysis of war as a political enterprise.
Virgilio Ilari, Maria Gabriella Pasqualini, Eric Terzuolo, marco leofrigio, Domenico Carro, Amelio Fara
Quaderno 2012-2013 della Società Italiana di Storia Militare. A cura di Virgilio Ilari
Università degli studi di Milano. DIPARTIMENTO DI STUDI STORICI, Tesi di dottorato
M. Abbiati L'esercito italiano e la conquista della Catalogna (1808-1811)2017 •
L’esercito italiano e la conquista della Catalogna (1808-1811) Uno studio di Military Effectiveness nell’Europa napoleonica Settori scientifico-disciplinari SPS/03 – M-STO/02 La ricerca ha lo scopo di ricostruire e valutare l’effettività militare dell’esercito italiano al servizio di Napoleone I. In primo luogo attraverso un’analisi statistica e strategica della costruzione, e del successivo impiego, dell’istituzione militare del Regno d’Italia durante gli anni della sua esistenza (1805-14); successivamente, è stato scelto un caso di studi particolarmente significativo, come la campagna di Catalogna (1808-11, nel contesto della guerra di Indipendenza spagnola), per poter valutare il contributo operazionale e tattico dei corpi inviati dal governo di Milano e la loro integrazione con l’apparato militare complessivo del Primo Impero. La tesi ha voluto rispondere alla mancanza di studi sul comportamento in guerra dell’esercito italiano e, allo stesso tempo, introdurre nella storiografia militare italiana la metodologia di studi, d’origine anglosassone e ormai di tradizione trentennale, di Military Effectiveness. La ricerca si è primariamente basata, oltre che sulla copiosa memorialistica a stampa italiana e francese, sulla documentazione d’archivio della Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales di Pierrefitte-sur-Seine, Parigi), del Ministère de la Guerre francese (Service historique de la Défence, di Vincennes, Parigi) e del Ministero della Guerra del Regno d’Italia (Archivio di Stato di Milano). Dal punto di vista dei risultati è stato possibile verificare come l’esercito italiano abbia rappresentato, per Bonaparte, uno strumento duttile e di facile impiego, pur in un contesto di sostanziale marginalità numerica complessiva di fronte alle altre (e cospicue) forze messe in campo da parte dell’Impero e dei suoi altri Stati satellite e alleati. Per quanto riguarda la campagna di conquista della Catalogna è stato invece possibile appurare il fondamentale contributo dato dal contingente italiano, sotto i punti di vista operazionale e tattico, per la buona riuscita dell’invasione; questo primariamente grazie alle elevate caratteristiche generali mostrate dallo stesso, ma anche per peculiarità disciplinari e organizzative che resero i corpi italiani adatti a operazioni particolarmente aggressive. The Italian Army and the Conquest of Catalonia (1808-1811) A Study of Military Effectiveness in Napoleonic Europe Academic Fields and Disciplines SPS/03 – M-STO/02 The research has the purpose of reconstruct and evaluate the military effectiveness of the Italian Army existed under the reign of Napoleon I. Firstly through a statistic and strategic analysis of the development, and the following deployment, of the military institution of the Kingdom of Italy in the years of its existence (1805-14). Afterwards, a particularly significant case study was chosen, as the campaign of Catalonia (1808-11, in the context of the Peninsular War), in order to assess the operational and tactical contribution of the regiments sent by the Government of Milan and their integration in the overall military apparatus of the First Empire. The thesis wanted to respond to the lack of studies on the Italian army’s behavior in war and, at the same time, to introduce the methodology of the Military Effectiveness Studies (of British and American origin and, by now, enriched by a thirty-year old tradition) in the Italian historiography. The research is primarily based, besides the numerous memoirs of the Italian and French veterans, on the archive documentation of the Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales of Pierrefitte-sur-Seine, Paris), of the French Ministère de la Guerre (Service historique de la Défence, of Vincennes, Paris) and of the Italian Ministero della Guerra (Archivio di Stato di Milano). About the results, it has been verified how the Italian army has become a flexible and suitable instrument for Bonaparte, albeit in a context of substantial overall numerical marginality in comparison to the heterogeneous forces available to the Empire and its others satellites and allied states. Regarding the campaign of Catalonia, instead, it was possible to ascertain the fundamental contribution of the Italian regiments, in an operational and tactical perspective, for the success of the invasion. This was primarily due to the excellent general characteristics shown by the expeditionary force, but also to disciplinary and organizational peculiarities that have made the Italian corps suitable for particularly aggressive operations.
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2006 •
2015 •
2021 •
2021 •
2014 •
Gregory Alegi, Virgilio Ilari, Immacolata Eramo, Balazs Juhasz, Emilio Gin, marco leofrigio, Teresa Silverio, Enrico Silverio, Mark D Mandeles, Giangiuseppe Pili, Stefano Rapisarda, Ferdinando Angeletti, Claudio Nardi, Maurizio Zinni, Riccardo Cappelli, Viviana Castelli, ENzo de Ianni, Gian Piero Siroli, Raffaele Moncada
2018 •
"La Battaglia dell'Assietta e la campagna militare del 1747", Edizioni il Capricorno
Introduzione. "La Battaglia dell'Assietta e la campagna militare del 1747", Edizioni il Capricorno, Torino 20212021 •
2012 •
2020 •
L'Europa e la Serenissima. La svolta del 1509. Nel V centenario della battaglia di Agnadello: atti del convegno promosso dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Venezia, 15-16 ottobre 2009)
La Terraferma di fronte alla sconfitta di Agnadello2011 •
Storia e storiografia della prima guerra mondiale
UNIVERSITÀ DEL SALENTO STORIA CONTEMPORANEA «STORIA E STORIOGRAFIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE»2019 •