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Praefectus e praefectura sono lemmi polisemici in alcuni casi riconducibili all’ambito dell’amministrazione della giustizia su delega pretoria tra IV e I secolo a.C. La nozione di prafectura, in principio adoperata per indicare un distretto sottoposto alla giurisdizione di un delegato del pretore urbano, subì con l’avanzare del tempo un processo di traslazione di senso, finendo per qualificare, nel corso del I secolo a.C., comunità dotate di autogoverno.
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2017
2019, Bollettino Studi Latini 49/II
2017
The contribution investigates the character of praefecti that replace duoviri for only two months in the ‘fasti’ of Venusia ( 32 BC): in particular it studies the origin and testing of this figure in the administration of the municipia and coloniae in the age of the triumvirate and Augustus and to accommodation institute due, probably, to the lex Petronia.
Le epigrafi della Valle di Comino. Atti del nono convegno epigrafico cominese, Alvito, Istituto Comprensivo ”Mario Equicola”, 13 ottobre 2012. A cura di H. Solin, San Donato Val di Comino 2013, 105-117
In 1979 the Author pointed out two possible cases of continuity between pre-Roman and municipal magistracies in the Italian communities: a) in all of the Umbrian municipia the IIIIviri established soon after the lex Iulia de civitate would be an interpretatio of indigenous magistracies (two uhtur + two marones); b) in some south-Italian municipia the IIviri would be established in the eighties by Cinna as an interpretatio of previous couples of meddices of pre-Roman times. A thorough re-examination of the evidence substantially confirms this hypothesis, with some important modifications concerning above all Asisium and Iguvium among the Umbrians, and Bantia, Aceruntia, Atina Lucana and Blanda Iulia in South Italy. On the contrary, Vibinum and Terventum are to be stricked out of the list of the “Cinnan” duoviral municipia. The lex Iulia municipalis of an inscription of Patavium and the lex Cornelia of three inscriptions from Petelia are also re-examined and the chronology proposed in 1979 is confirmed: 90 B.C. for the former, the Cinnanum tempus for the latter. KEY WORDS Municipalization of Italy, quattuorviri, duoviri, uhtur, marones, meddices, lex Iulia municipalis Patavina, lex Cornelia Petelina
Ricostruzione della Tabula Bantina fondamentale per la lettura della lingua Osca. Pubblicato in Bandusia, 2006, Palazzo S. Gervasio (PZ) tip. Manunzio.
2016, ‘Voce concordi’. Scritti per Claudio Zaccaria, a cura di F. Mainardis (Antichità Altoadriatiche 85), Trieste.
LUIGI CAPOGROSSI COLOGNESI, Introduzione SIMONE SISANI, Le istituzioni municipali: legislazione e prassi tra il I secolo a.C. e l' età flavia FEDERICO SANTANGELO, Le élites locali e il centro del potere nell' Italia dei Flavi FILIPPO COARELLI, L' attività edilizia in Italia nell' età dei Flavi JOHN SCHEID, Les cultes publics, entre uniformité et pluralisme WILLEM JONGMAN, Italian urbanization and Roman economic growh MARCO MAIURO e ALESSANDRO LAUNARO, Forme dell' economia rurale ELIO LO CASCIO, L' Italia e le province GINO BANDELLI, Conclusioni
RIVISITAZIONE DEI TESTI AGRIMENSORI CLASSICI E TARDI PER VALUTARE LA PORTATA DELL'INTERVENTO DI AUGUSTO NELLA RIORGANIZZAZIONE CATASTALE E AMMINISTRATIVA DELL'ITALIA
Viene esaminato il processo di municipalizzazione del Sannio pentro. Fonti letterarie ed epigrafiche consentono di collocare la piena municipalizzaizone del Sannio pentro nell'età di Cesare con la costituzione di cinque municipi duovirali - Aufidena, Bovianum, Fagifulae, Terventum e Saepinum - che si aggiungono al già esistente municipio quattuorvirale di Aesernia. La costituzione di questi municipi e la deduzione di veterani cesariani, con la conseguente riorganizzazione gromtica della regione e la costruzione di nuove infrastrutture, costituì un determinante fattore per la rivitalizzazione economica del Sannio pentro.
About the inexistence of so-called institutions of adtributio and contributio. A new approach to the forms of political aggregation in the Roman Cisalpine (III century B.C. - I century A.D.)
Epigrafia e Territorio. Politica e Società. Temi di antichità romane X.
The growth of cities beyond the walls by continuous building (aedificia continentia) leads to a new definition of urban space: practical problems arise and new juridical solutions are necessary. In this paper we reflect about the reasons and the political and cultural contexts where this urban concepts were elaborated on the base of concrete administrative necessities; with an emphasis on the urban vici (vici oppidi and vici in oppido). Keywords: cities; aedificia continentia; vici
Lo sviluppo di alcune città oltre le mura in un continuum abitato rese necessaria una ridefinizione delle città stesse fino a comprendere queste aree; s’intende che questa nuova forma di città portò con sé la necessità di un nuovo inquadramento dei cittadini che abitavano questo spazio. Si pone attenzione in questo contributo sull’ambiente di elaborazione di queste nuove categorie (aedificia continentia), sulle esigenze che ne resero indispensabile una sistemazione, sul vicus come unità di organizzazione della città (vici oppidi e vici in oppido).
2017, Le forme municipali in Italia e nelle province occidentali tra i secoli I a.C, e III d.C.
Quaderni Lupiensi di Storia e Diritto, Anno V - 2015, pp. 65-96
2017, LE FORME MUNICIPALI IN ITALIA E NELLE PROVINCE OCCIDENTALI TRA I SECOLI I A.C. E III D.C., Atti della XXI Rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du monde romain (Campobasso, 24 - 26 settembre 2015), a cura di Silvia Evangelisti e Cecilia Ricci, Bari Edipuglia
Regarding the so-called gentes alpinae adtributae in conjunction with the extension of Italy (25 BC - 8 BC)
2011, full text
Nei mesi che intercorsero fra la presa di Alessandria, nell’agosto del 30 a.C., e la redazione dell’iscrizione di Philae, nell’aprile dell’anno successivo, Ottaviano elaborò ed istituì lontano da Roma una carica che ebbe un’importanza epocale per lo sviluppo delle istituzioni romane: la praefectura Aegypti. Per la prima volta si assegnò in modo perenne l’amministrazione di una provincia ad un membro dell’ordine equestre, abbattendo di fatto le barriere che sino allora avevano visto le magistrature tradizionali, di esclusiva competenza senatoriale, come unica forma possibile per il governo provinciale. Partendo da questo evento, il volume si propone di analizzare la genesi e lo sviluppo degli istituti presidiali equestri nel primo Principato, dalle esperienze distrettuali minori, quali la nota e discussa Iudaea di Ponzio Pilato, sino alla piena affermazione delle province «procuratorie» ad opera dell’imperatore Claudio. Attraverso un’analisi delle fonti letterarie e documentarie, epigrafiche su tutte, l’opera ricostruisce la natura, i poteri, gli ambiti di impiego, spesso tra loro assai dissimili, in cui queste figure furono chiamate ad operare. In questa prospettiva, praefectus, procurator, praeses, al di là dall’essere semplicemente titoli, risultano lo specchio di diversi momenti dell’autocrazia imperiale. Un’appendice prosopografica dedicata ai governatori delle massime province procuratorie sino a tutta l’epoca severiana chiude e completa il volume.
Index 38 (2010) 21-35